MOSTRE
EDIZIONE 2024

Tir della cultura – Mostra a Matera
IL SACRO, L’ARTE, IL CINEMA E LA FICTION TV
A 60 anni dall’uscita nelle sale cinematografiche del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, Matera Fiction promuove la mostra “Il sacro, l’arte, il cinema e la fiction tv”. Tra gli espositori da Giuseppe Palumbo, il disegnatore di eccellenza di Diabolik a Silvio Cadelo, affermato fumettista e disegnatore molto apprezzato per le sue collettive in tutta Europa. Da Cristiano Donzelli storyboard artist, che ha lavorato con 13 premi Oscar da Scorsese a Coppola, a George Smith grafico e disegnatore newyorchese. Singolare la location dell’evento: gli artisti espongono le loro opere sul “Tir della cultura”, un nuovo concetto di azione e interazione pensato per le periferie.

Tir della cultura – Mostra a Matera
ROBERT VIGNOLA
Resterà aperta tutti i giorni fino al 22 novembre dalle 17 alle 20, la mostra dedicata a Robert Vignola allestita all’interno della “Tir della cultura”. Foto in alta risoluzione, documenti, spartiti musicali, poster, dépliant, giornali dell’epoca. Un viaggio affascinante che ripercorre le tappe più salienti della carriera di un grande artista del cinema muto americano di origini lucane. Matera Fiction propone un viaggio affascinante che ripercorre le tappe più salienti della sua carriera.
Traveling Cinema Exhibitions è un progetto che introduce nel territorio lucano un nuovo concetto di azione e interazione, pensato per le periferie. L’obiettivo è far circolare contenuti artistici-culturali “su ruote” negli spazi urbani periferici attraverso installazioni audiovisive, mostre e workshop.

Tir della cultura – Mostra a Matera
ANTON GIULIO MAJANO
Da giovedì 1 a domenica 4 giugno, nella biblioteca Stigliani di Matera è stata inaugurata la mostra inedita “La fiction che fu – Matera agli albori della televisione italiana”, un omaggio al regista Anton Giulio Majano, con la partecipazione della figlia del regista, Paola.
Con Majano, pioniere della fiction televisiva che fu tra i primi a puntare sul set a cielo aperto nei Sassi di Matera con le riprese dello sceneggiato L’Alfiere (1956), il teleromanzo all’italiana, esperienza singolare nel panorama televisivo europeo, divenne un genere creativo autonomo: una forma narrativa cui il pubblico si affezionò, realtà che riavvicinava alla lettura le masse popolari, potente strumento di divulgazione della letteratura, che si impose non solo per le sue fonti di ispirazione (le trame e i titoli più prestigiosi prevalentemente dell’Ottocento europeo) ma anche perché Majano ne perfezionò il linguaggio, tanto da esserne considerato il padre.