MATERA FICTION PARTE DAL SUO PUBBLICO, CON UN QUESTIONARIO:  I RISULTATI DI UN’INDAGINE

La ricerca ha avuto quali obiettivi esplorativi, da un lato la definizione del profilo e le caratteristiche del pubblico, dall’altro il gradimento degli spettatori espresso in termini di impatto emotivo e cognitivo a seguito dei singoli eventi proposti. Nello specifico è stata condotta un’indagine socio-demografica, volta a tracciare il profilo dello spettatore secondo indicatori essenziali quali l’età, il genere, l’eventuale disabilità, la residenza, il titolo di studio e l’occupazione, e un’indagine decisionale-motivazionale, orientata a individuare sia gli interessi culturali dello spettatore, sia ciò che negli studi di marketing è definito come processo decisionale del consumatore. In quest’area di indagine sono state altresì investigate le modalità e i diversi canali di reperimento delle informazioni. Sul sito ufficiale del festival era presente un link che rimandava alla compilazione del questionario e allo stesso tempo le nostre collaboratrici fornivano all’ingresso del Cinema un QRCODE per permettere agli spettatori di rispondere al questionario direttamente dal proprio smartphone.

I DATI DELLA RICERCA

I dati raccolti forniscono strumenti utili a elaborare attraverso dei focus group un modello di audience engagement e uno di audience development in sinergia con i principali stakeholder del territorio. Gli spettatori al Matera Fiction sono stati 5000 e tra questi 850 hanno partecipato volontariamente all’indagine. Tutti gli eventi erano ad ingresso gratuito. I rispondenti hanno avuto l’opportunità di aderire al questionario anche in modalità telematica. I dati sono  rilevanti per una mappatura del pubblico di questa edizione del festival. Dall’indagine emerge una maggioranza di uomini. L’età media degli spettatori è di 49 anni, dato che conferma il problema del ricambio generazionale nella fruizione dell’evento, nonostante la programmazione sia alquanto attenta alla domanda artistico-culturale di un pubblico giovanile. Tra i rispondenti, solo 2 persone hanno affermato di avere una forma di disabilità. Per quanto riguarda l’area geografica di appartenenza oltre la metà dei rispondenti ha dichiarato di essere residente a Matera.

Il cuore di questa ricerca è rappresentato, tuttavia, dalla valutazione dell’impatto – emotivo e cognitivo – che gli eventi hanno avuto sul pubblico. Al fine di offrirne un quadro sintetico e comparativo, si è scelto di riassumere in questa sede i principali dati raccolti e di proporli all’interno di una tabella riepilogativa che ne permetta una facile e immediata lettura. Sono state pertanto individuate all’interno del questionario quattro domande esemplificative (Quanto ti è piaciuto? Quanto ti ha coinvolto? Lo rivedresti?) le cui risposte, espresse in una scala di valore che va da 1 a 10, consentono efficacemente di mettere a confronto tra loro le valutazioni dei singoli eventi del festival. L’indagine specifica sull’impatto emotivo viene riassunta riportando, invece, le tre emozioni, selezionate dall’elenco proposto, che ricorrono più frequentemente e con maggior grado di intensità.

IL GRADO DI ISTRUZIONE

L’analisi relativa alla scolarizzazione del pubblico rileva un alto grado di istruzione tra i rispondenti: il 45% dichiara di avere una laurea e il 21,87% un titolo post-lauream. Tra gli spettatori restanti, (25,73%) dichiarano di possedere un diploma di scuola media superiore e solamente (7,40%) uno di scuola media inferiore; 19 hanno omesso la risposta.
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LE PROFESSIONI

Dal punto di vista occupazionale lo spettro delle professioni indicate dai rispondenti è assai variegato: dipendenti pubblici (29,01), dipendenti privati (26,51%), pensionati (17,89%) e liberi professionisti (26,59%). Solamente 15 persone hanno omesso la risposta a questa domanda. L’affluenza agli incontri, alle proiezioni e agli spettacoli dal vivo è stata molto buona. L’indagine, volta a tracciare la motivazione di consumo e nello specifico le ragioni di una determinata selezione all’interno dell’offerta del Matera Fiction, dimostra come la pubblicità del festival attraverso una comunicazione mirata sul territorio sia stata efficace. Altro motivo di consumo è la passione coltivata dagli spettatori per le serie tv: il 42,47% dei rispondenti si dichiara infatti di essere appassionato di serialità. Il 31,25% sostiene di avere scelto l’evento perché incuriosito, mentre una discreta parte (26,28%) afferma di aver accompagnato un amico o un famigliare.

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INFORMAZIONI E MEZZI DI COMUNICAZIONE

Per quanto riguarda le modalità di reperimento delle informazioni attraverso i mezzi di comunicazione, la maggior parte dei rispondenti (30,05%) afferma di essere venuta a conoscenza dell’evento attraverso il passaparola. Buona anche il reperimento delle informazioni attraverso il nostro sito web e i social (39,90%), i canali radio-televisivi in termini di comunicazione risultano essere (14,45%). Un discorso a parte merita l’assenza nella comunicazione di manifesti, locandine ed altro materiale cartaceo, avendo progettato sin dall’inizio l’evento come sostenibile (Matera fiction ha ottenuto la certificazione di Ecoaction di Lega Ambiente quale evento a basso impatto ambientale) e abbiamo utilizzato i supporti digitali.

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CONCLUSIONI

Questo studio preliminare sul pubblico dell’edizione 2023 di Matera Fiction ha permesso di definire in primo luogo il profilo dello spettatore medio: si tratta di uno spettatore di circa 48 anni, residente a Matera, il cui livello culturale appare medio-alto (come si evince dagli interessi culturali e dal titolo di istruzione), appassionato di serialità. In secondo luogo, l’indagine ha prodotto risultati in merito al gradimento della manifestazione da parte del pubblico. La valutazione dell’evento risulta nel complesso più che positiva in termini di impatto emotivo, laddove le principali emozioni indicate dai rispondenti sono state ammirazione, interesse e sorpresa; quasi assenti risultano infatti emozioni di carattere negativo.

Dal punto di vista dell’audience development, i nostri obiettivi per il futuro sono: trasformare il pubblico occasionale in pubblico centrale; attrarre il pubblico potenziale e il non pubblico verso la nostra proposta rendendolo propenso a fare esperienza di nuove attività, con nuovi contenuti e metodi di partecipazione, includendo una varietà di strumenti ed approcci (workshop, iniziative promozionali ecc.) ; rafforzare i rapporti con il pubblico attuale, creando relazioni di fiducia e rispetto che possano portare a crescenti coinvolgimento e partecipazione.